Sono 500 mila, valgono 8 milioni di euro e non si trovano più. Sono le azioni Fineco holding di proprietà dei fiduciari della Italfin, società crollata nel 1989 con 120 miliardi di lire di perdite e 5 mila risparmiatori coinvolti.
Un esposto della penalista romana Paola Pampana, che tutela 315 risparmiatori, vuole chiarire quanto è accaduto. La denuncia, indirizzata al P.M. milanese Carlo Noverino, che già indaga sul crac, riguarda tre pacchetti di titoli Fineco holding. Il primo pacchetto (certificato 913) riguarda, appunto, 500 mila azioni Fineco holding, il secondo (certificato 914) 205 mila, e il terzo (certificato 375) 211 mila azioni della stessa società.
Del Vecchio afferma che quel primo lotto sarebbe entrato in suo possesso il 21 aprile 2000 e che sarebbe stato affidato in custodia presso una filiale del Credito Artigiano. Ma di quel certificato 913 non si fa nessuna menzione nel verbale del Comitato di sorveglianza del 27 dicembre 2001 e che, invece, dà conto nel complesso dei beni ancora in possesso della procedura.
In quello stesso verbale si parla, invece, degli altri due certificati, il 914 e il 375. Che però, lo stesso Del Vecchio, asserisce essere stati ceduti (con autorizzazione) alla Garfin di Mauro Ardesi, per 430 mila euro (con un forte sconto).
La situazione non è chiara neppure al Comitato di sorveglianza dell’Italfin, che ha chiesto a Del Vecchio un incontro che si terrà il prossimo 27 febbraio.
Stefano Elli
Il Mondo 15/02/2002